Intuizione della vita by Georg Simmel

Intuizione della vita by Georg Simmel

autore:Georg Simmel [Simmel, Georg]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2021-11-02T00:00:00+00:00


Nota sul concetto di destino

Non si può peraltro non riconoscere che questa casualità della vita, insieme con la sua compensazione conforme al credo religioso, non esprime l’unico atteggiamento possibile nei confronti del problema del senso della vita. Un atteggiamento del tutto diverso si fa valere là dove la vita risulta posta sotto il concetto di destino. Questo si erige su di un duplice presupposto. In primo luogo necessita di un soggetto che, di per sé, e quindi indipendentemente da qualsiasi “evento”, racchiuda o esprima un senso, una tendenza intrinseca, un’esigenza. Accanto a questa direzione propria del soggetto, e senza connessione genetica con essa, sorgono e si svolgono determinati eventi. Questi si comportano nei suoi confronti in modo da favorirla o da ostacolarla, ne interrompono il corso oppure vi collegano cose distanti, vi accentuano determinati momenti oppure decidono del suo insieme. Indubbiamente rimangono “casuali”, in quanto le loro causazioni, le loro sequenze, non hanno assolutamente nulla a che fare con il significato proprio del soggetto che essi vanno ad investire e a determinare. Tuttavia, nella visuale in cui adesso vengono considerati, le cose non stanno così, bensì avviene che essi si imbattono appunto in quella vita soggettiva e quindi acquistano un senso al suo interno. Questo senso non ha affatto bisogno di essere, poniamo, un senso “razionale”, un senso afferrabile a partire da un’idea qualsiasi o persino positivamente teleologico; esso può anche essere indegno, distruttivo, incomprensibile. Giacché anche così gli eventi hanno una determinata relazione, un loro inserimento nel corso della vita animato da una direttiva intrinseca, per quanto la relazione sia sommamente antiteleologica e tale da deviare questa direttiva stessa.

Nasce così il tratto specifico del “destino”: una sequenza dell’accadere oggettivo, che si svolge in modo puramente causale, si intreccia nella sequenza soggettiva di una vita per il resto determinata dall’interno, e ora, favorendo o violentando essa, dal canto suo, la direzione e la fatalità di questa vita, acquista dal punto di vista di questa vita un senso, una pertinenza al soggetto – come se ciò che avviene più o meno esteriormente e secondo una causalità propria fosse tuttavia predisposto in qualche modo ad entrare in relazione con la nostra vita. Ove manchi uno di questi elementi non si può parlare di destino, dunque né nei riguardi dell’animale, né nei riguardi di Dio. All’animale manca il senso della vita, quell’intenzione ideale propria e specifica di ogni individuo in cui potrebbe inserirsi, determinando quella vita oppure a sua volta essendone determinato, favorendola oppure ostacolandola, un accadimento proveniente dall’esterno. Per un’esistenza divina, viceversa, non sussistono eventi in sé necessari, ad essa originariamente estranei; piuttosto dovremmo immaginarci che gli eventi siano compresi sin da principio dall’essenza divina e si svolgano secondo la sua volontà, senza che soltanto un ostacolo o un incentivo promosso dagli eventi debba trasformare la loro casualità in un senso. Invece la vita umana è sottoposta a questo duplice aspetto: da un lato noi siamo esposti e inseriti nell’ordine dei movimenti cosmici, ma dall’altro sentiamo e conduciamo la nostra esistenza individuale



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